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L'AUTONOMIA NEI PROGRAMMI ELETTORALI

Pubblichiamo alcuni estratti dai programmi elettorali dei principali partiti e coalizioni per quanto riguarda l’autonomia regionale differenziata.

Movimento Cinque Stelle

In merito all’autonomia differenziata, la posizione del M5S è chiara: nessuna nuova funzione potrà essere delegata alle Regioni se prima non si siano definiti, con le adeguate coperture, i Livelli Essenziali delle Prestazioni. Dovrà comunque essere il Parlamento a definire le regole d’ingaggio con una legge quadro che tenga in massima considerazione le varie commissioni parlamentari coinvolte.

Partito Democratico

Ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia alle Regioni potranno essere concesse nell’ambito di una legge quadro nazionale, solo previa definizione dei Livelli Essenziali di Prestazioni concernenti i diritti civili e sociali da garantire su tutto il territorio nazionale, il superamento della spesa storica come criterio esclusivo di allocazione delle risorse, il potenziamento dei fondi di perequazione infrastrutturale. Sono comunque esclusi dalla differenziazione delle competenze regionali i grandi pilastri della cittadinanza, a partire dall’istruzione.

+Europa

in merito all’AUTONOMIA REGIONALE DIFFERENZIATA di adottare per le materie a cui si applica l’autonomia differenziata il modello adottato per la sanità per cui le risorse per la spesa fornite dallo Stato sono distribuite alle regioni sulla base di un criterio oggettivo di ripartizione, ma sono gestite dalle regioni sotto il vincolo di livelli essenziali di qualità dei servizi prestati. Di pari passo, in attuazione dell’art. 119 Cost., +Europa si impegna alla costituzione del fondo perequativo per i territori con minore capacità fiscale. Questo approccio consente di mantenere un adeguato grado di solidarietà tra regioni consentendo però a quelle più efficienti nel gestire le risorse di beneficiare interamente della loro stessa maggiore efficienza.

Fratelli d’Italia

Presidenzialismo, stabilità di governo e Stato efficiente.

Riforma presidenziale dello Stato, al fine di assicurare la stabilità governativa e un rapporto diretto tra cittadini e chi guida il governo. Attuazione virtuosa di federalismo fiscale e autonomie, con completa definizione dei livelli essenziali delle prestazioni e corretto funzionamento del fondo di perequazione, per assicurare coesione e unità nazionale. Trasferimento dei poteri a Roma Capitale, con risorse, competenze e status giuridico in linea con le principali capitali europee. Valorizzazione del ruolo degli enti locali e tutela delle specificità montane e insulari.

Lega Salvini Premier

(pag.5) …Vogliamo dunque ripartire da qui, dalle nostre proposte di legge depositate in Parlamento, dalle battaglie storiche della Lega come quella sul contrasto all’immigrazione irregolare, l’attuazione della riforma sull’autonomia differenziata, la tutela della sicurezza, il diritto alla pensione, la dife-sa dei lavoratori autonomi, dei “piccoli” e di tutti coloro che non hanno alcuna tutela e rischiano ogni giorno del proprio per garantire sviluppo e lavoro.(…)

(pag.6) Quattro sono le “questioni” sulle quali fondiamo la nostra proposta programmatica:

• la questione federalista: bisogna incrementare ulteriormente l’autonomia amministrativa dei territori, mantenendo l’unità dello Stato e garantendo dei “livelli essenziali di prestazione” uniformi su tutto il territorio nazionale; in questo senso, occorre ridare centralità al tema dell’autonomia differenziata (…)

(pag. 63) AUTONOMIA

I sindaci sono il motore dell’autonomia e del processo federalista; i processi di autonomia differenziata non debbono snaturare il ruolo delle Regioni come enti di legislazione, programmazione e indirizzo ma esaltare i principi costituzionali di autonomia e sussidiarietà attraverso il riconoscimento delle funzioni amministrative a Comuni, Province e Città metropolitane con i Comuni che possono svolgere un ruolo da protagonisti. Questo processo deve avvenire in un quadro coordinato e coerente di scelte del legislatore statale e dei legislatori regionali che portino ad una chiara definizione di compiti e responsabilità di ciascun livello di governo. Chiarezza di competenze, semplificazione delle procedure, eliminazione di strutture intermedie e di adempimenti consentono di dare risposte certe e tempestive a cittadini e imprese che richiedono alle Amministrazioni autorizzazioni e abilitazioni per svolgere la loro attività.

Il tema delle risorse finanziarie è essenziale per assicurare il buon governo dei territori; occorre prevedere la necessaria correlazione tra le funzioni e le risorse di ogni livello di governo. Ai sindaci va garantito un meccanismo in grado di creare equità tra funzioni di cui sono responsabili e risorse finanziarie a disposizione e che contenga delle premialità per le amministrazioni virtuose. Garantire risorse certe agli Enti locali, oltre che consentire di investire in sicurezza su strade, ambiente e scuole, offre l’opportunità di creare posti di lavoro reali e mettere le ditte che lavorano per il pubblico nelle condizioni di assumere. È prioritaria la concreta attuazione dei “costi e fabbisogni standard”, misura di giustizia amministrativa che contempera il dovere della solidarietà con quello dell’equità. Deve essere consentito il ricorso all’indebitamento per interventi di investimento finalizzati a superare l’emergenza della messa in sicurezza del proprio patrimonio, in particolare edifici scolastici e infrastrutture viarie, superando il meccanismo perverso per il quale i Comuni con standard di debito sotto la media si vedono fortemente limitata la possibilità di ricorso ai mutui.

Il tema delle risorse finanziarie è essenziale per assicurare il buon governo dei territori; occorre prevedere la necessaria correlazione tra le funzioni e le risorse di ogni livello di governo. Ai sindaci va garantito un meccanismo in grado di creare equità tra funzioni di cui sono responsabili e risorse finanziarie a disposizione e che contenga delle premialità per le amministrazioni virtuose. Garantire risorse certe agli Enti locali, oltre che consentire di investire in sicurezza su strade, ambiente e scuole, offre l’opportunità di creare posti di lavoro reali e mettere le ditte che lavorano per il pubblico nelle condizioni di assumere. È prioritaria la concreta attuazione dei “costi e fabbisogni standard”, misura di giustizia amministrativa che contempera il dovere della solidarietà con quello dell’equità. Deve essere consentito il ricorso all’indebitamento per interventi di inve- stimento finalizzati a superare l’emergenza della messa in sicurezza del proprio patrimonio, in particolare edifici scolastici e infrastrutture viarie, superando il meccanismo perverso per il quale i Comuni con standard di debito sotto la media si vedono fortemente limitata la possibilità di ricorso ai mutui.[ripetizione nel testo originale]

Forza Italia

Attuazione di un modello di federalismo responsabile che armonizzi la maggiore autonomia prevista dal titolo V della Costituzione e già richiesta da alcune regioni in attuazione dell’articolo 116, portando a conclusione le trattative attualmente aperte tra Stato e Regioni.

Italia Viva – Azione

Pag. 63/64 Riforme Istituzionali

(…) 2. Per un vero federalismo: Autonomia e Responsabilità

Da esattamente trent’anni l’Italia discute di federalismo, ritenendo anche di averlo parzialmente attuato. In realtà, il bilancio di questa stagione è del tutto fallimentare. Il vero federalismo, quello che in ultima analisi privilegia controllo democratico, trasparenza e corretto utilizzo delle risorse pubbliche, si realizza con l’inscindibile accoppiata di Autonomia e Responsabilità: senza uno di questi due elementi, non vi è vero federalismo. Su questo punto siamo molto radicali: proponiamo la rivisitazione completa del modo in cui stanno insieme i livelli di governo di questa Repubblica.

Innanzitutto va stabilito quali sono: Comuni, regioni e Stato. Le Provincie devono completare la transizione e divenire il “centro servizi” dei Comuni: centrale unica di committenza, ambito ottimale per la gestione dei servizi pubblici locali, assistenza amministrativa e tecnica. Vanno inoltre raddoppiati gli incentivi economici alla fusione dei Comuni, salvaguardando i territori montani. I tre livelli di governo devono avere competenze esclusive e chiaramente ripartite (superando le tremende inefficienze del Titolo V della Costituzione ma anchel’ambiguo rapporto tra Regioni e Comuni): deve essere chiaro “chi fa cosa”. Devono inoltre avere strumenti fiscali esclusivi, del cui gettito sono titolari i responsabili: il cittadino deve avere perfettamente chiaro quale tassa paga al Sindaco, quale al Presidente di Regione e quale al Presidente del consiglio: oggi siamo lontanissimi da questa situazione, con commistioni di gettito e sovrapposizioni largamente inefficienti. Infine, ogni livello di governo territoriale deve essere messo nella stessa condizione di partenza, indipendentemente dalla sua situazione specifica. Serve quindi dare attuazione al dettato costituzionale sui Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) e portare a regime l’integrale allocazione dei finanziamenti statali in chiave perequativa, sulla base della differenza fra fabbisogni standard e capacità fiscale.


Fonte: https://www.carteinregola.it/index.php/autonomia-differenziata-nei-programmi-elettorali-delle-politiche-2022/


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