21 gennaio 1277 - La Battaglia de Dés

Al ventun di gennaio – questa è la storia-,
ed era una notte di freddo maledetto,
al Visconti è andata incontro la vittoria,
- era il milleduecentosettantasette -
in piazza a Desio, dove c’è la chiesa,
il dì che si festeggia sant’Agnese.
Da ormai un po’ di tempo il grande Ottone,
ch’era grand’arcivescovo di Milano,
per togliersi lo sfizio – o fu ambizione-,
voleva gabbare il Napo Torriani.
Notte e giorno sognava – vera fissa -
al posto della Torre la sua Biscia.
E c’è riuscito, grazie al tradimento
d’un Giuda Iscariota, grasso d’arrosto,
un bel piantagrane dell’accidente,
di nome Leonardo, di mestier prevosto.
…anche se oggi qualcuno sostiene
che il traditore sia un di Seregno.
È entrato a Desio, ha spazzato via
- dice – la brutta razza dei della Torre;
squarta, sbudella – una macelleria -,
in poche parole, di sangue ne corre;
sia mai detto che badasse alle spese:
va a fuoco e fiamme tutto il paese.
In mezzo ai rottami un povero cristo
sentendo alfin la tempesta passare,
- ben misero! – ormai senza casa rimasto,
fermo sta lì, non sa più che fare.
Un sacco di botte, l’han ben malmenato,
gli han rotto la schiena, poi nudo lasciato.
Lui guarda gli stracci che si trova addosso,
sospira e poi pensa: “E io sarei un gòss!”.
Fonti: R. Comba “Storia medievale”, Cortina 2012
Nelle cronache di epoca medievale il nome della città di Desio viene soprattutto menzionato in occasione dello scontro del 1277 tra i Visconti e Torriani. Nonostante non fosse considerata al pari delle tante battaglie minori combattute nell’Italia del XIII secolo, la Battaglia di Desio risulta decisiva nel passaggio da Comune a Signoria per la città di Milano.
La sua storia, narrata da Stefanardo da Vimercate nel poema latino “Liber de rebus gestis in civitate mediolani”- ed illustrata nel ciclo degli affreschi nella sala dello Zodiaco della rocca di Angera – (conservati purtroppo solo in parte) – assume particolare rilevanza rispetto all’affermazione della signoria viscontea a Milano. L’importanza dell’evento trova conferma nella dedica di un altare a Santa Agnese, nel Duomo di Milano: la liturgia onora questa Santa proprio il 21 gennaio, e fino al 1500 si mantenne la consuetudine di considerare il 21 gennaio giorno festivo per i milanesi e i comaschi, solennizzato inoltre con una messa cantata nel Duomo, al suono delle trombe, per commemorare i caduti della strage (il sacro ufficio venne celebrato fino al 1952).
A Desio si combattè per le future sorti di Milano. Nel lontano 1277 la Storia fece transitare il suo corso attraverso quello che, allora, era soltanto il “Borgo di Desio”. Proprio qui, nella notte tra il 21 e il 22 gennaio, si scontrarono le nobili famiglie dei Visconti e dei Torriani per l’egemonia sulle terre di tutto il milanese. Sconfitto Napo della Torre, l’Arcivescovo Ottone Visconti, dopo sei anni di inutili tentativi, riuscì finalmente ad entrare in possesso dell’ambita città. Le cronache dell’epoca la ricordano come una delle battaglie più cruente, ma per Milano significò il passaggio dal libero Comune alla Signoria (la forma di governo che in Italia successe al Comune, dal tardo XIII secolo in poi, per porre fine alle lotte di fazione).

Affresco nella rocca di Angera raffigurante la Cattaglia di Desio nella quale i Della Torre persero il predominio sul milanese in favore dei Visconti.
Una tradizione locale, non attestata però da alcuna fonte storica, vuole che i vincitori Visconti fossero entrati vittoriosi nel borgo fortificato coperti dal rumore degli zoccoli del popolo di Desio schierato dalla loro parte: su questo spunto, dal 1989, ogni anno per l'inizio di giugno a Desio viene rievocato questo avvenimento tramite il "Palio degli Zoccoli", una festa folkloristica della durata di una settimana, in cui le 11 contrade cittadine si sfidano in una corsa a staffetta con gli zoccoli ai piedi compiendo per due volte il giro della Piazza della Basilica.
Queste le 11 contrade di Desio: La Bassa - La Büsasca - La Dügana - La Foppa - La Piazza - I Prati - San Carlo - San Giovanni - San Giorgio - San Pietro al Dosso - Santi Pietro e Paolo
